Torino: la città in chiave minore/the city in a minor key

Se non penso

all’altra vita che mi è stata data

tra le Alpi gotiche

e la Torino barocca

 il verde giovane di queste fronde

prenderebbe possesso

della mia mente

non solo

del mio sguardo

foglie di quercia scosse dal vento nel cielo blu di un

pomeriggio caldissimo e limpido

glabre, ora opache ora lucide

docili al comando del dio dell’aria che oggi le strapazza

fiducioso nei loro picciuoli flessibili e tenaci

 

come ha preso possesso delle mie orecchie

la loro voce frusciante

assordante contro il blu immobile del cielo

 

foglie di quercus rubra sive borealis sive ambigua

Le vedi venirti incontro uno dopo l’altra

in fila indiana

lungo le strade di campagna a tratti ancora coltivata 

frangivento

in questa landa piatta:

una linea di stoppie erba e terra

(una linea lunga e puntiforme, come quella della geometria

euclidea

sotto la semisfera avvolgente del cielo

 

Le foglie

verdissime

nel blu di maggio

colore del mosto

nel grigio di novembre

sbiadiscono a poco a poco

restano

sugli alberi

incartapecorite e scricchiolanti

fino alla tarda primavera

ultime a morire

ultime a rinascere

 

Ecco, vedi?

Per un attimo

mi sono dimenticata l’altra vita.

AnnArbor, 11 giugno 2011